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Leggo con sommo stupore le critiche che qualcuno rivolge a chi ieri non soltanto non ha potuto manifestare il proprio in sicurezza ma si è caricato anche, per colpa di quanche centinaio di facinorosi, di pesanti critiche.
Ieri scendeva in piazza lo sdegno di un popolo di onesti che aveva raggiunto Roma da ogni regione d’Italia. C’erano studenti, operai, cassaintegrati, pensionati, padri e madri con carrozzini e figli più grandi al seguito, associazioni di portatori di handicap portati in Piazza della Repubblica dai mezzi dell’Unitalsi.


Ieri in piazza c’era L’italia che conta, quella che sostiene sulle spalle le quotidiane ingiustizie e discriminazioni, quella che non vive ma sopravvive, quella che cerca e cercava ieri di gridare la propria rabbia delegittimando un Governecchio che ormai barcolla ma non molla retto solo da uno spregevole mercato di scambio.

A questa Italia vengono portate oggi critiche indegne e la si colpevolizza di non aver dato vita alla rivoluzione, di non aver bruciato palazzi e di non aver punto sederi illustri a suon di forconi!

A chi inneggia al forcone e alla rivoluzione chiedo:
Era presente ieri?
Ha preso pugni gratuiti dalle forze dell’ordine solo per manifestare il disappunto di metodi repressivi stile “fascio”?
Ha assistito a quanto accaduto e soprattutto partecipato, tanto da poter criticare?
Era per caso tra gli “indignati” che ,a PiazzaSan Giovanni, si sono scagliati contro gli ormai sedicenti Black Block ai quali è stato permesso d’infiltrarsi in un corteo?
Ha seguito dall’inizio alla fine un corteo colorato e pacifico lasciato a se stesso dalle forze dell’ordine, impegnate a presidiare le mura e le colonne dei palazzi del potere?
Era presente in Piazza quando è  stata chiusa e bloccata dai cellulari dei celerini ?
Ha preso manganellate gratuite?
E’ riuscito a refrigerarsi con l’acqua spruzzata dagli idranti dei mezzi blindati non foss’altro che per refrigerarsi dopo la lunga camminata?
Sicuramente queste persone, oggi critiche ieri non erano presenti e forse stavano facendo compere nei grandi magazzini, contribuendo a far diventare ricchi gli artefici della sfortuna altrui, come il settantenne incrociato ieri in Piazza Vittorio che con le borse della Coin insultava ragazzi e famiglie che alla manifestazione avevano partecipato!
La rivoluzione vuole i suoi morti e si farà solo quando tutti, ma proprio tutti, saremo disposti a rischiare la nostra vita!
Armatevi e partite! Tornate e cantiamo vittoria!
L’Italia andava in guerra in Africa e Mussolini da Piazza Venezia urlava dal balcone alle folle.
Allora uno, oggi, tanti! Forse neanche intelligenti!

Nina