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Faccio parte dei supplenti precari della terza fascia, quelli che non sono abilitati, quelli che vengono chiamati per le supplenze quando non c’è disponibile proprio più nessuno.

Quest’anno il Ministero della Pubblica Istruzione si è fatto venire una fantastica idea per abilitarci tutti (forse, ma forse!), prima che sia troppo tardi, perchè dal prossimo anno accademico, le nostre lauree saranno considerate “specialistiche” e saranno rese obsolete e completamente inutili ai fini dell’isegnamento, da quelle abilitanti del nuovo ordinamento.

La favolosa idea che promette di darci una possibiltà di abilitarci è il TFA (tirocinio formativo attivo) istituito una tantum per l’anno accademico 2010/11.

E’…un’idea, un proposito, ma naturalmente non è stato ufficializzato da nessun decreto, si sa c’ha troppo da fare Marystar, ma magari ci farà il regalo per Natale. Comunque i sindacati si sono mossi lo stesso ed hanno organizzato corsi appositi (alla modica cifra di 50 euro nel mio caso) per superare i tre esami che daranno accesso al TFA.

Intanto per cominciare bisogna superare un test ministeriale che consta di 60 domande di cui bisogna rispondere correttamente ad almeno 42. Sono le classiche domande a risposta multipla su tutto lo scibile umano, quindi bisogna sapere anche chi ha vinto i mondiali nell’82, ma naturalmente ci hanno avvertito che potrebbero esserci quesiti che riguardano anche, udite udite, il Grande Fratello! Eh si, sono cose da sapere, perchè bisogna scremare, scremare, scremare. Questa prova non è disciplinare è generica, ‘ndo cojo cojo, così tanto per gradire!

Comunque ammesso e non concesso che la prova preliminare venga superata, c’è poi l’accesso alla PROVA SCRITTA, cioè domande a risposta aperta sulle discipline attinenti all’insegnamento, trattasi di saggio breve.

Superata la prova scritta, si accede alla PROVA ORALE, oranizzata dalle Università sulla specificità delle varie classi di concorso.

Superata ques’ultima prova, si accede finalmente al TFA, cioè oltre 400 ore di stage non retribuito presso una scuola e con un tutor in omaggio che poi redigerà una relazione sul lavoro svolto.

Alla fine dello stage, si entra nella “dorata” graduatoria degli abilitati, già direi parecchio sovraffollata, insomma si cambia sala d’attesa, dal tugurio della III fascia, al due stelle degli abilitati.

E chi non supera tutta sta papardella e non si abilita? Si riiscive all’università e dà gli esami che mancano per trasformare la propria laurea da specialistica in abilitante. E chi supera tutto, ma non si può permettere di elargire al mondo oltre 400 ore (un anno e mezzo circa) non retribuite?

Insomma, parliamoci chiaro, tutta sta manovra è fatta per far fuori i dannati appartenenti alla III fascia in primis, per avere un certo numero di insegnanti che lavoreranno gratis per più di un anno o nella migliore delle ipotesi per far si che le università possano ancora succhiargli il sangue e l’anima.

Ecco chi sono gli ultimi dei precari della scuola.